Usabilità:
La NORMA ISO 9241 parte
11 definisce l’usabilità come "efficacia, efficienza e
soddisfazione con cui specifici utenti raggiungono specifici obiettivi in
particolari ambienti". Questa norma fornisce una base per misurare e
per specificare l’usabilità, e giunge a dichiarare che i singoli
prodotti non hanno un’usabilità intrinseca, in quanto essa è
determinata:
1. Dalle caratteristiche
dell’utente;
2. Dai compiti (task) che esso svolge;
3. Dall’ambiente nel quale vengono svolti.
Nielsen, uno dei più
noti studiosi in tale ambito, cerca di semplificare tale concetto
dicendo che si può parlare di usabilità quando in un prodotto, un
ambiente
o un sistema si riscontrano le seguenti caratteristiche:
• facilità con cui si
impara a lavorare con il sistema;
• efficienza, determinata dal maggior livello di produttività
possibile;
• facilità con cui l’utente riesce a ricordare le varie informazioni;
• minimo numero di errori compiuti dall’utente in interazione con il
sistema;
• soddisfazione d’uso da parte dell’utente.
Ergonomia:
termine derivante dal greco "ergon", lavoro, azione, e "nomos",
legge, governo, coniato nel 1949 dallo psicologo gallese K.F.H. Murrell
per descrivere una disciplina che persegue la progettazione di prodotti,
ambienti e servizi rispondenti alle necessità dell’utente,
migliorando la sicurezza, la salute, il comfort, il benessere
e la prestazione umana. Si tratta di una scienza interdisciplinare che
riguarda l’ingegneria, l’anatomia, la biologia, la fisiologia,
la psicologia, la biomeccanica, la sociologia, ecc. L’ergonomia
fin dalle origini si contrappone in modo critico all’organizzazione scientifica
del lavoro (taylorismo) affermando che non è l’uomo che si deve
adattare al lavoro, ma il lavoro deve essere organizzato in modo da
rispettare le esigenze e i bisogni dell’uomo.
Ergonomia cognitiva:
disciplina avente come oggetto di studio il miglioramento dell’interazione
tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l’elaborazione
dell’informazione, in modo da soddisfare i bisogni dell’utente e
perseguire il benessere dell’uomo. La nascita dell’Ergonomia
Cognitiva si è avuta in concomitanza con lo sviluppo delle Interfacce
informatiche, per le quali risultò
importante studiare l’interazione uomo-computer in riferimento
alle caratteristiche cognitive dell’utente (percezione, memoria,
ragionamento, ecc.).
(definizioni tratte da ‘Glossario di
Ergonomia’, AA.VV., Ed. INAIL 2002)
Nel suo libro "La rivoluzione
incompiuta" il
professor Dertouzos punta il dito
e reclama computer umano-centrici che non creino problemi
"Strani animali mi circondano in casa, a lavoro, in ogni
luogo in cui mi trovi. Ogni giorno devo trascorrere ore a cibarli, curarli,
aspettarli, senza dire delle liti che abbiamo! Anche voi - avverte Michael
Dertouzos nel suo libro - siete circondati da queste creature: sono i
computer, i portatili, i palmari, le stampanti, e telefonini che si
collegano alla Rete, gli apparecchi per ascoltare la musica digitale e altre
meraviglie elettroniche. Sono dappertutto e si moltiplicano alla svelta.
Eppure, invece di servire noi, siamo noi che serviamo loro".
La denuncia di "The Unfinished Revolution: Human-Centered Computers and
What They Can Do for Us" (La rivoluzione incompiuta: i computer
umanocentrici e cosa possono fare per noi) è chiara: i pc attuali sono inutilmente complicati da usare e
rischiano di creare più problemi di quanti non ne risolvano. Lo sanno
tutti, si potrebbe obiettare, ma il caveat assume un peso ben diverso
dal momento che il suo autore è stato, sin dal 1974, direttore del laboratorio di
computer science del Massachusetts Institute of Technology di Boston,
ovvero colui che ha formato la maggior parte dei responsabili dell'industria
informatica che ha prodotto le macchine sotto accusa.
(R.Staglianò, tratto dal quotidiano "La Repubblica")
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Links
Società Italiana di Ergonomia
Federata alla International Ergonomics Association (IEA)
Gruppo
di Interazione Uomo-Macchina dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Blog
SIE-Emilia Romagna: Alfabetizzazione in Ergonomia
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